Che cos’era successo?
Quello che colpisce, oltre alla generale estensione del divieto, è l’immediatezza dell’ostracismo, che solo un potere forte e autorevolissimo poteva disporre ed esercitare.
Si sussurra, neanche velatamente, da parte dei più malevoli, di un appoggio della Presidentessa soprano al molto più giovane collega. E serpeggia l’interrogativo: “ma è stato sufficiente a Rodolfo, soltanto il suo straordinario talento per avere il dominio completo del teatro e il patrocinio della più alta carica dello Stato?” E così, prende corpo l’ipotesi di una relazione, tra Regina e il giovane maestro, relazione scoperta dal marito Presidente (o a lui malignamente riportata). E si parla anche dell’ipotesi ugualmente plausibile del chiarimento di un’ambiguità presente nel rapporto del giovane maestro con la matura presidentessa, in cui l’amore di Rodolfo si rivela più vicino ad un affetto materno (ricordiamo l’abbandono alla nascita da parte della madre), che ad una passione autentica. Provocando una grande e comprensibile delusione.
Comunque, vera l’una o l’altra ipotesi, si manifesta, subito dopo il Gran Concerto, una reazione che ha tutta l’aria di una rabbiosa vendetta per un torto considerato insopportabile: qualcosa di tanto grave da giustificare la completa censura di cui fu immediatamente vittima Rodolfo.