Rodolfo Zanni

MA L’AVVENIMENTO CHE SEGNA LA SUA VITA DI UOMO E DI ARTISTA LA SERATA LEGGENDARIA, L’APOTEOSI

avvenne per il giovane maestro con il Gran Concerto Sinfonico al teatro Colòn di Buenos Aires nel 1922, un evento che fece epoca, un evento memorabile presente in tutte le biografie e che viene ricordato anche molti decenni dopo in riviste specializzate e non, di musica e di costume.

“Il 16 settembre 1922, al Teatro Colòn di Buenos Aires la locandina annuncia per la serata un Gran Concerto Sinfonico, che consacra un giovane musicista argentino, figlio di immigrati italiani.

Rodolfo Zanni, compositore e pianista, ha solamente 20 anni.

Davanti a lui un’orchestra di 120 professori e 100 coristi e i due cantanti lirici più importanti del momento.

Nel “Programma” da eseguire, esclusivamente opere di musica classica scritte da lui medesimo, che dirige in onore del Presidente eletto della Repubblica Argentina Marcelo T. de Alvear e della sua signora affascinante, la soprano Regina Pacini.”

Attira una quantità impressionante di fans della sua musica, che gli decreta un successo strepitoso (la stampa riporta che al suo apparire fu accolto da “ovazioni deliranti”); cosa mal digerita dagli avversari e colleghi, tutti esclusi dal tabellone, e che non si fa fatica a pensare coalizzati contro di lui.
Sembra incredibile, ma la locandina* di quel giorno, ritrovata inopinatamente in una Università del Texas, sta lì a testimoniarlo. Un ragazzo di 20 anni ottiene un premio che sarebbe stato follia solo sperare; si vede affidato in maniera completa ed esclusiva il teatro Colòn, tempio mondiale della musica, per un concerto monografico; privilegio che mai prima era stato concesso e che nessuno in futuro avrà mai più nella storia di quel Teatro.