Rodolfo Zanni

“La fuga” a Parigi

Insomma Rodolfo tornava e riconquistava il successo, la sua straordinaria capacità di adattamento gli aveva fatto intuire che la radio che cominciava ad installarsi in quegli anni in Argentina, era un formidabile mezzo per farsi ascoltare e si era ricavato i suoi spazi nelle quattro reti esistenti dove suonava al pianoforte, o dirigeva per più di un’ora di trasmissione, musiche di Wagner, Debussy, Grieg e naturalmente molte delle sue opere.
Questa rinnovata presenza e i successi riconquistati dal giovane Zanni non potevano essere tollerati dai nemici, che lo inseguivano ed esercitavano la portata della censura a suo danno, fin nel nuovo lavoro nel campo cinematografico.
Le  indagini danno ragione all’idea che Rodolfo temeva questa persecuzione che continuava, a tal punto che (tutto lo lascia pensare) egli preparava la sua “fuga” dall’Argentina.
Alla Sacem (società degli autori) di Parigi si è trovato che nel fine 1926 e inizio 1927 (anno della sua morte) egli avesse depositato gli spartiti di una decina di brani di musica leggera (per film?), contrariamente alla sua indole di compositore classico, come a preordinarsi una fonte di reddito per un suo insediamento nella “Ville Lumière”. Questo sembra molto verosimile. Ma i dubbi vengono se egli avesse programmato questo spostamento insieme alla sua amante (con la quale di nascosto aveva continuato la relazione?) per ricominciare una vita insieme a Parigi, dove lei era di casa (il marito vi era stato Ambasciatore)? Oppure se la scelta di partire fosse dettata dalla paura ed egli volesse sottrarsi al clima che si era fatto insostenibile per lui in Argentina, rompendo con il passato per riacquistare la sua completa libertà. Possiamo immaginare che questa ultima ipotesi non fosse molto gradita (per usare un eufemismo) alla presidentessa esclusa dai progetti del suo giovane amante. Viene da pensare: “chissà che non abbia dato il via  libera ad una soluzione che essa stessa  aveva impedito che accadesse subito dopo il Gran Concerto del Teatro Colòn”. Molto spesso, l’amore tradito si trasforma in un sentimento di grande avversione.
In ogni caso, qualcuno o qualcosa impedirono il progetto e in una piovosa giornata di dicembre, in Cordoba “hermosa”, Rodolfo Zanni terminò la sua vita e si spense il suo talento che ancora molto avrebbe potuto dare al mondo musicale.
  Una vita durata solo 26 anni.
G.Z.